Il lancio del riso è, di certo, uno dei momenti più emozionanti di ogni matrimonio. Come tradizione vuole, alla fine di ogni celebrazione nuziale, sia essa di rito civile che religioso, gli ospiti attendono con ansia l’uscita degli sposi per festeggiarli con abbondanti gavettoni del famosissimo cereale bianco. Una vera e propria “festa nella festa”, che diverte i grandi ma soprattutto i più piccini e che simboleggia il buon augurio, per la nuova coppia, di una vita felice insieme.
Ma come è nata questa immancabile tradizione? E, soprattutto, perché lanciare proprio il riso?
L’usanza di lanciare del riso sugli sposi, secondo alcuni, avrebbe origine nella lontana Cina. È tra le affascinanti tradizioni del Sol Levante, infatti, che ritroviamo un’antica leggenda, narrata ormai da secoli. Il protagonista di questa storia è un Genio Buono che, trovandosi di fronte dei contadini stremati da una lunga serie di gravi carestie, sia stato mosso dalla pietà e abbia chiesto loro di irrigare, con l’acqua del vicino fiume, gli sterili campi in cui aveva disperso i propri denti.
Allo scorrere dell’acqua nel terreno, questi diventarono semi e, ben presto, iniziarono a germogliare, dando vita a migliaia di piante di riso, che sfamarono l’intera popolazione.
Da allora in poi, proprio da questo grande atto di altruismo, il frutto di quelle piante di riso divenne simbolo di abbondanza e prosperità per tutti. Per questo motivo, gli stessi abitanti cominciarono a lanciarlo sugli sposi in occasione delle nozze per augurare loro un futuro di felicità e soddisfazioni.
Se da un lato la tradizione vorrebbe, quindi, far risalire il lancio del riso a Oriente, diverse interpretazioni sostengono, invece, che questa tradizione sia nata in Occidente, e più precisamente nel mondo dell’Antica Roma.
Si dice, infatti, che per tradizione i romani lanciassero sugli sposi del grano come augurio di fertilità. Fu solo quando il riso divenne più facile da reperire nelle dispense e, soprattutto, meno costoso rispetto al grano, che avvenne questo cambio radicale nella tradizione.
Negli anni, la tradizione del lancio del riso si è modificata continuamente, nelle regioni italiane, arricchendosi delle tradizioni popolari e degli usi e costumi tipici dei diversi territori. Fino a qualche anno fa, infatti, non era raro trovare, in particolar modo in alcune zone del Sud Italia, delle singolari variazioni sul tema. Come, a esempio, l’aggiunta al riso di confetti e di monetine, che se da un lato rendevano il rito più divertente per i bambini – che facevano a gara a collezionarne quante più possibili – creavano una situazione certamente molto più pericolosa, in particolare per gli sposi.
Al giorno d’oggi, alla tradizione si è accompagnata, sempre più spesso, la creatività. Ecco, quindi, che, non di rado, il riso non è più bianco ma colorato e viene distribuito agli invitati in appositi contenitori come borsette, coni di carta o sacchettini portariso di tessuto acquistati, se non addirittura creati a mano, dalla sposa stessa. Inoltre, per coloro che non amano particolarmente il riso, questo può essere rimpiazzato dal lancio di coriandoli o di petali di fiori, sia bianchi che colorati, o con delle bolle di sapone, magari in flaconcini personalizzati col tema o con il nome degli sposi, così che, gli invitati, possano portare a casa anche un simpatico souvenir, oltre alla classica bomboniera.